RECENSIONE: I Love Morrison di Belle Landa

Regista acclamato da pubblico e critica, ricco e di successo… J. Morrison, il migliore amico della star di Hollywood Raffaello Bonaventura, sembra avere proprio tutto!
Ma la realizzazione familiare dell’amico con Audrey Wallace lo manda in profonda crisi.
In un momento di stallo creativo decide di scappare lontano da tutto e tutti, ma proprio lontanissimo: a Rapa-Iti, nella selvaggia Polinesia francese.
E lì il caso gli mette in mano, sotto una forma che non si aspettava, l’idea per un nuovo film.
Ma troverà molto di più quando dovrà confrontarsi con Blake Davies, a cui deve strappare i diritti per la sceneggiatura che lo ha riportato in pista.
Tra isole esotiche, il glam di L.A. e le vie dell’incredibile Londra, Morrison scoprirà che la cosa che gli mancava era solo una: l’Amore.

Finalmente, dopo mesi di attesa, riesco a recensire questo libro.
Dico mesi, perché questo libro l’ho letto quando era ancora in fasce e non tutte le cose erano al posto giusto.

Però, dopo mesi di agonia, riesco a fare la recensione dello spin-off di “Ciak! Ti amo” di Belle, ovvero, I Love Morrison.

Ma partiamo dal principio.
In “Ciak! Ti amo” avevamo avuto modo di conoscere il migliore amico di Raffaello Bonaventura, Morrison.
Regista pluripremiato di Hollywood, nuova promessa della cinematografia mondiale, che si trova ad un bivio nella sua carriera. Non sa quello che vuole. Tutto gli sembra spento e non affronta più la sua vita in modo leggero come prima. Gli manca la scintilla.

E così decide di prendere tutto e partire per ritrovare se stesso e quello che aveva perso. Questo viaggio gli cambierà la vita, perché oltre a scoprire nuovi posti, troverà un libro che ispirerà il giovane regista a cercare lo scrittore e, in questa ricerca, riuscirà anche a trovare quello che veramente gli mancava, ovvero, l’amore.

Nel libro precedente di Belle, avevo amato alla follia il personaggio di Morrison. Quando la stessa autrice mi ha confermato che avrebbe scritto un libro su di lui ne sono rimasta entusiasta. Non vedevo l’ora di rileggerlo.

Morrison è un personaggio che trascina il lettore nelle sue avventure, ed in questo libro scopriamo decisamente molto di più di quello che c’è nella sua testa. E’ un personaggio che reputo pieno di sfumature. Genuino ma complicato. Divertente ma anche riflessivo. E questo si vede soprattutto nelle scene sulla “panchina”, quando racconta la sua storia ad un gruppo di sconosciuti ( come Forrest Gump ).

Difatti all’inizio del libro ci ritroviamo con lui seduti su questa panchina a mangiare caramelle e ad ascoltare la sua storia. Piano piano, a ritroso, il protagonista di racconta i suoi pensieri, le sue avventure, disegnando per noi una mappa mentale di quello che è accaduto negli ultimi mesi.

E così ci troviamo avvolti nel racconto di Morrison, vivendo in prima persona, come un film, quello che è successo.

Non dirò di più, perché è un libro che bisogna gustare. Oltre ad essere una storia d’amore ( perché è un Chick-lit ) e soprattutto un viaggio verso se stessi. Perché, si sa che, prima di trovare l’amore, bisogna amarsi. Morrison, in questo libro affronta i suoi demoni. Rimette in ordine pezzi della sua vita che aveva da tempo accantonato. In questo viaggio, nella consapevolezza di se, appende al chiodo gli abiti da giovane canaglia, per indossare quelli di uomo consapevole di quello che desidera.

Insomma, Belle, questa volta si è superata. E non lo dico perché le sono amica ( anche perché lo sa che a volte sono rude se qualcosa non mi piace ), ma lo dico perché credo che sia un libro più maturo del precedente. E’ riuscita ad entrare nella testa del personaggio, donandoci delle sfumature di lui che rendono viva l’attenzione e ci fanno empatizzare sulla sua figura. In più la ricerca, di dettagli e particolari, ci fanno entrare direttamente nei posti descritti. Anche i salti temporali si sono stabilizzati, sono più “lineari”, meno frenetici.

In conclusione, io vi consiglio di leggere questo libro, sotto l’ombrellone, sperando che come me riuscirete a viaggiare con Morrison ed i suoi pensieri.

RECENSIONE: Un Matrimonio da Oscar ( Ciak! Ti Amo, #1.5 ) di Belle Landa

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Un matrimonio da Oscar (Ciak! ti amo!) di [Belle Landa]

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UN MATRIMONIO DA OSCAR è la novella seguito di CIAK! TI AMO!

Raffaello e Audrey stanno insieme ormai da qualche anno, convivono e hanno uno splendido bambino. C’è solo un Ma.
Sembra che Audrey non voglia proprio saperne di sposarsi e Raffaello sbaglia costantemente i tempi della proposta.
Ce la farà Raf a convincere Audrey e ad aiutarla a riacquistare la fiducia in se stessa che la maternità sembra averle portato via?
Gelosia, passione e tanto divertimento vi aspettano in questo breve racconto dedicato ai dei due premi Oscar più chiacchierati d’America!

Il destino si è messo di mezzo. Forse la bravura delle volte non basta, servono anche le botte di culo!

recensione

Continuano le mie collaborazioni.
Questa piccola novella è il seguito del libro “Ciak! Ti Amo!” Ritroviamo i nostri due protagonisti dopo tre anni. Vivono insieme, ed hanno un bellissimo bimbo, Ethan.

Ma dopo la maternità Audrey non sembra più la stessa e questo sembra far incrinare il rapporto tra i due attori. Ma Raffaello non demorde e cerca in vari modi di chiedere la mano della sua compagna, ma ogni volta sembra non essere mai il momento giusto ed Audrey, puntualmente, gli rifila un due di picche.

Ma Raffaello è tenace ed in un modo molto idilliaco chiede per l’ultima volta la mano alla sua donna, complice La La Land ed un ballo sotto le stelle di Los Angeles.

Sono settanta pagine che scorrono via come l’acqua, ma divertono e piacciono.
I due personaggi, seppur ormai diversi da quelli che abbiamo incontrato nel libro precedente, non perdono mai il tocco. Ogni tanto lui vuole strozzare lei e viceversa, seppur in questo libro, sia più Audrey a voler mettere un cappio al collo al suo uomo.

Anche qui ci sono i famosi “salti temporali” di Belle, ma se nel primo rimani spiazzata per poi iniziare ad entrare nel mood del libro, qui sono perfetti. Inseriti nei tempi giusti e complementari per la riuscita della novella.

Oltre ad affrontare le varie fasi del come, quando e perché di questo matrimonio, Belle, ci parla di una cosa di cui di solito non si parla spesso, ovvero la Depressione Post Parto. Audrey, affronta questo disagio nella sua vita. Ama alla follia il figlio, ma non si sente più lei. Si vede brutta, non riesce a trovare un motivo per ritornare ad essere ciò che era prima. Si immerge in corsi di fitness per ritrovare la linea persa, si allontana da Raffaello perché non riesce a capirla. Ma poi … complice Lady Gaga ( si proprio lei ), riuscirà a riprendere in mano le redini della sua vita.

Insomma, mi è piaciuto molto questo libricino. E spero di leggere molto altro di Belle … Infondo, deve scrivermi la storia della Stalker innamorata ù.ù . Donna Avvisata!!

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#SAROCHI2020 – Intervista alla Madrina dell’Evento: Joanne Bonny a cura di Belle Landa

#SAROCHI2020
Sagra del Romance e del Chicklit
Evento organizzato da Belle Landa e Francesca V. Capone

Il Sarochi2020 è una sagra ma anche un modo per far risaltare un genere letterario amato da milioni di lettrici. Da anni i generi Romance e Chicklit allietano le nostre giornate e ci permettono di staccare la spina dai problemi quotidiani e da tante altre cose.

Sono generi che fanno sognare, innamorare, emozionare fino al punto da non riuscire a staccare gli occhi dalla pagina.

Con lo stesso sentimento che governa le lettrici affezionate al genere, due autrici romance, Belle Landa e Francesca V. Capone, ci offrono 5 giorni interamente tinti di rosa.

Il Sarochi2020 avrà inizio l’1 dicembre e terminerà il 5. In questi giorni, due autrici al giorno avranno la possibilità di presentare la loro opera tramite le pagine Instagram delle organizzatrici e grazie anche al supporto dei sette blog sponsor che si stanno prodigando per donare all’evento la giusta visibilità.

Oltre alle organizzatrici e ai blog, anche un’affermata scrittrice della Newton Compton Editori si è unita al progetto accettando di rappresentarlo nel ruolo di madrina. Si tratta di Joanne Bonny, dalla cui penna sono nati “Ho sposato un maschilista” e “Ci vediamo domani se non piove.”

Joanne Bonny ha rilasciato a Belle Landa un’intervista in esclusiva per aprire al meglio il Sarochi2020.

Di seguito l’articolo di Belle con l’intervista.

Buongiorno a tutti,
oggi abbiamo l’onore di avere ospite una bravissima autrice, se non la più brava, di romance chick-lit. All’attivo ha ben due romanzi pubblicati con la casa editrice Newton Compton Editori e un terzo di prossima uscita, oltre che ad altre produzioni in self publishing, io ad esempio ho adorato “Intrigo in Crociera”.

Diamo il benvenuto nella nostra Sagra a Joanne Bonny! Come stai?
Sono onoratissima di prendere parte alla vostra strepitosa iniziativa e carica per rispondere a tutte le vostre curiosità!

Prima di iniziare a torchiarti per bene, scherzo!, vorrei ringraziarti per aver partecipato. È davvero un piacere, e sono sicura che sei fonte di ispirazione per molte autrici del genere rosa e non solo.

Per prima cosa una curiosità per chi non ti conosce. Scrivi con pseudonimo, proprio come me. Perché questa scelta se posso chiedertelo e come mai un nome così curioso e allo stesso tempo dal suono internazionale?

Ho sempre pensato che se un giorno avessi pubblicato qualcosa lo avrei fatto sotto pseudonimo, non solo per una questione di privacy ma anche perché trovo i nomi di penna molto “romantici”: è un po’ come avere una doppia identità, al pari di un supereroe!
La scelta di adottare lo pseudonimo “Joanne Bonny” è stata un po’ improvvisata: avevo bisogno di un nickname per creare un account su Wattpad, così ho unito la mia storica passione per i pirati (Anne Bonny è stata la più celebre pirata donna) al mio diminutivo. Alla fine mi sono affezionata al nome e ho deciso di usarlo anche per la pubblicazione.

Sei partita da Wattpad. Sei passata dal self all’editoria tradizionale. E continui a fare entrambe le cose. Come ti sei sentita quando sei stata contattata da una CE di alto livello? Sei ancora convinta della tua scelta? Continuerai anche a pubblicare in self? Cosa ti dà maggiore soddisfazione?

Suonerà poco romantico, ma quando ho ricevuto la proposta dalla Newton Compton non ho strillato né fatto i salti di gioia, ma ho solo tirato un sospiro di soddisfazione. Può sembrare una reazione misera, ma il fatto è che dopo anni di porte in faccia mi ero rassegnata all’eventualità di non pubblicare mai con un’importante casa editrice. Inoltre è arrivata nel momento in cui avevo raggiunto strabilianti risultati col self publishing, e perciò avevo scoperto che esisteva un modo diverso di essere scrittori e pubblicare anche al di fuori dell’editoria classica. Allo stesso tempo non ci ho pensato due volte ad accettare la proposta della Newton, e non per rendere il mio lavoro più “autorevole”, quanto perché volevo darmi l’opportunità di approdare in libreria e scoprire se ero all’altezza anche di quell’avventura. Ormai sono in procinto di pubblicare il mio terzo libro con la Newton e non sono pentita di aver scelto questa strada, anche se il self rimane un’opzione intrigante e non escludo un giorno di tornarci in pianta stabile. Amazon col suo servizio Kindle Publishing ha rivoluzionato le regole del gioco e ha aiutato ad abbattere di parecchio i pregiudizi nei confronti degli autori autopubblicati. In conclusione, l’editoria classica e quella self hanno entrambe i loro pregi e i loro difetti, quindi consiglio agli autori esordienti di ponderare bene le loro esigenze e obiettivi prima di scegliere quale percorso intraprendere.

Nel tuo ultimo romanzo, Ci vediamo domani se non piove, c’è una forte preponderanza di romance. In Ho sposato un maschilista ho trovato soprattutto chick-lit. Tu che genere preferisci maggiormente e perché? C’è qualche autrice a cui ti ispiri principalmente oppure vai d’istinto?

Ho iniziato a scrivere commedie romantiche unicamente grazie a Sophie Kinsella, che a tutt’oggi rimane il mio punto di riferimento nonché autrice prediletta nel panorama della letteratura rosa. Prima di imbattermi casualmente in un suo libro non ero neanche a conoscenza dell’esistenza del genere chick-lit, e mi è bastato leggere poche righe del suo romanzo perché mi si aprisse un mondo: quello era esattamente il tipo di “rosa” che volevo scrivere io!
Quello che hanno in comune le mie prime due commedie romantiche, e che è una caratteristica fondante del chick-lit, è la voce narrante in prima persona nonché un’attenzione calcata verso la crescita umana della protagonista. Il percorso interiore del personaggio femminile mi sta sempre più a cuore della storia d’amore stessa, a essere sincera. Poi ogni romanzo ha una personalità e una chiave diversa: in “Ho sposato un maschilista” mi sono divertita a calcare sul trash, mentre in “Ci vediamo domani se non piove” ho reso omaggio al mio amore per i musical e il cinema, e ho dato così più spazio al romance puro.
Ma l’atmosfera generale del romanzo nasce e cresce nel corso della scrittura, in base alla voce della protagonista e alla sua personalità.

Secondo te che qualità deve possedere un’autrice per arrivare ad alti livelli come hai fatto tuo? Non sono una che crede alle botte di c**o.

Diciamo che una piccola botta di c**o è sempre necessaria per raggiungere il successo, in qualunque campo della vita, ma ovviamente deve essere supportata dal duro lavoro, dalla costanza e dalla perseveranza. Io ho incassato innumerevoli rifiuti prima di firmare un contratto, ho fatto un sacco di buchi nell’acqua e passi falsi, ma ho perseguito il mio sogno perché ci credevo. Credere in se stessi e nel proprio lavoro è un altro requisito fondamentale per emergere, ma il più importante di tutti rimane uno: avere una buona storia da raccontare.

Dato che sei una molto alla mano e molto divertente, ti va di fare un gioco? Un po’ in stile “questo o quello”! Devi per forza scegliere una risposta. Pronta? Via!

Preferisci i Libri fantasy o i Libri Rosa?

Anche se ultimamente da lettrice questo genere mi ha riservato più dolori che gioie, sceglierò sempre un romanzo fantasy a uno rosa. Del resto il mio più grande sogno da scrittrice rimane pubblicare una saga fantasy.

Meglio passare il tempo a Leggere o scrivere?

Sono terribilmente pigra, quindi scelgo la lettura.

Guardare un bel Film o leggere un Libro?

Il libro è bello come il film? Perché in caso contrario vado col primo.

Mangiare Sushi o Pizza?

Pizza!

Scrivi sul divano o alla scrivania?

Sul letto (l’ho detto che sono pigra).

Vederti un Musical o una commedia romantica?

Questo è un colpo basso! Magari una commedia romantica in versione musical?

Una serata rivedendo Moulin Rouge o Dirty Dancing?

Per quanto adori Baz Luhrmann, Dirty Dancing rimane una pietra miliare della mia infanzia (come ben sai l’ho persino omaggiato in una scena di “Intrigo in crociera”), quindi scelgo quello.

È stata meglio la prima visione di Notting Hill o Pretty Woman?

Qua mi tocca fare coming out: non sono una grande fan di Pretty Woman (Belle Landa, non mi odiare!). Invece adoro tutte le commedie con Hugh Grant, e Notting Hill non fa eccezione.

Sei stata più stupita da Joker o Batman Begins?

Decisamente da Joker, anche se rimango una fan della saga di Nolan.

Se conoscessi Tarantino ti congratuleresti con lui per Le iene o Pulp fiction?

Mi congratulerei per Kill Bill, che ha spodestato dal mio cuore entrambi i suoi capolavori precedenti.

Ti reincarneresti in Pirata o Moschettiere?

“I tre moschettieri” di Dumas è il mio romanzo preferito, ma sogno di essere un pirata da quando da piccola costruivo fortini coi cuscini e fingevo che il mio letto fosse un vascello fantasma.

Meglio un flirt con DiCaprio o Ryan Gosling?

Ahimè, sono troppo stagionata per Leo, quindi dovrò “accontentarmi” di Ryan.

Se dovessi scegliere se scrivere per tutta la vita o leggere per tutta la vita?

Mi sono presa ben cinque minuti per pensarci su, e alla fine scelgo la scrittura. Di libri ne ho letti a vagonate, ma sono ancora troppe le storie che voglio raccontare.

Preferisci me o Francesca V. Capone? 😊 ok ok sto scherzando, me lo dici in privato dopo.

Ho finito Joanne, vuoi dirci qualcosa di più sul tuo prossimo romanzo? Un’indiscrezione sul tuo prossimo protagonista maschile che vuoi rivelare in anteprima solo a noi di SaRoChi?

Non posso ancora spifferare troppo, ma vi anticipo che come in “Ho sposato un maschilista” si affronterà una tematica sociale che mi sta molto a cuore, seppure non mi abbia mai coinvolto in prima persona. Credo che il genere rosa abbia assolutamente la dignità e l’efficacia per affrontare tematiche importanti, in modo leggero ma non frivolo. E per quanto riguarda il protagonista maschile… Vi dico solo che i bravi ragazzi non sono mai stati così sexy 😉

Un bacio con la mascherina e un abbraccio AntiCovid! Alla prossima!

RECENSIONE: Ciak! Ti Amo! di Belle Landa

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Audrey è giovane, frizzante, con un grande talento per la recitazione e un sogno: approdare nell’Olimpo di Hollywood. Raffaello è bellissimo, presuntuoso e sicuro di sé, con un’avviata carriera nel mondo del cinema che ancora non gli ha ancora dato ciò che desidera: un Oscar. Dopo uno scontro iniziale fatto di malintesi e figuracce in diretta Tv, i due dovranno collaborare per la buona riuscita del loro prossimo film: il remake di un’amatissima commedia romantica. Un viaggio a New York, i problemi sul set e la vita difficile di Audrey li faranno avvicinare, molto più di quanto i due avessero pensato. Un mix eccitante, un incastro perfetto tra Lalaland, C’era una volta ad Hollywood e Pretty Woman

recensione

Altro giro, altra collaborazione.
Questa volta tocca a Belle Landa con il suo Ciak! Ti Amo!. Devo dire che è la prima volta che leggo qualcosa di quest’autrice e ne sono rimasta piacevolmente stupita.

La storia è molto divertente, un Chick-lit con un sano hate/love tra le strade di Hollywood e per me quando ci sono attori e storie d’amore è tutto bellissimo.

Ma andiamo con ordine.
Facciamo conoscenza con Audrey Wallace ( all’anagrafe Anne Smith ), giovane promessa dello star system, che riesce ad emergere grazie alla sua presenza in una serie tv chiamata “Zoey in the Darkness”. Quando però, Audrey vuole di più, decide di mollare la serie ( anche perché non vuole cedere alle avance del regista ) e cerca disperatamente di trovare un ruolo più consono a lei. Riesce a farlo, quando dopo una serie di eventi ( a dir poco comici ), conosce J. Morrison, regista giovane e pluripremiato, che le propone un provino per il suo ultimo film.

Al provino Audrey, è costretta a provare la scena con l’attore più fastidioso ( e sexy ) che lei abbia mai conosciuto, ovvero Raffaello Bonaventura. L’odio per l’uomo è scaturito da un avvenimento precedente e lei se l’è legata al dito. Sta di fatto che però i due insieme fanno scintille.

Dopo un anno, quando lei è riuscita ad avere il ruolo per il film di Morrison, i due ( balzati alla cronaca per vari siparietti tra di loro dove si giurano odio eterno ) si rincontreranno e verranno scritturati entrambi per un film, ovvero, il remake di “Pretty Woman”. Con molta ritrosia i due saranno costretti a collaborare … e l’odio passerà in secondo piano.

Come già detto, io AMO i libri che parlano di Attori. E questo libro mi ha tenuta incollata alle pagine. Divertente, romantico e con due protagonisti macchiette.

Audrey e Raffaello sono completamente opposti. Lei, frizzante, energica. Lui, rigoroso e professionale.
Ed infatti proprio questa loro diversità li rende complementari.

Audrey è un personaggio che ho apprezzato molto. E’ una ragazza che viene dal basso, che scala la vetta per il “monte olimpo” a mani nude. In più ha una situazione familiare non semplice e che la logora dentro.

Raffaello è un attore pluripremiato, ma che non è riuscito ad arrivare in cima e a prendere il premio più ambito, quello che lo consacrerà ad essere l’ATTORE con la A maiuscola, ovvero l’Oscar. A differenza di Audrey, lui è nato in quel mondo, dato che entrambi i genitori erano attori.

Ho apprezzato molto la ricerca che l’autrice ha inserito nel libro. I dietro le quinte, i tempi morti, tutto il tran tran che il pubblico non vede nelle produzioni hollywoodiane. Di solito quando si legge di libri su attori, questa cosa non viene mai letta, insomma è raro. Quindi questo spaccato che ci regala Belle è stato molto interessante.

L’idea dei salti temporali mi è piaciuta. Seppur abbia avuto fatica all’inizio, dopo un po’ capisci che ritmo dare ai capitoli e ti viene facile. La storia scorre da se e non c’è molto bisogno di capire dove e quando siamo. Però al prossimo giro consiglio di allargare il testo, almeno così si rende comprensibile l’anno ed il mese.

Quindi, concludendo, se amate i Chick-lit, l’hate/love e le storie d’amore immerse nell’aria di Hollywood questo è il libro che fa per voi.

voto

4