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Esistono legami che il tempo e le distanze non posso spezzare.
Ci sono cuori che battono all’unisono nonostante le barriere e le paure dietro cui si sono trincerati.
Dalle praterie erbose del Wyoming alla grande metropoli di New York, la storia di Noah e Beck racconta di seconde occasioni da cogliere, di sofferenze e traumi da superare, di forza interiore e coraggio da dimostrare.
Tra arte ed equitazione, ranch e nuove esperienze nella Grande Mela, tra nuovi e vecchi amici, lasciatevi trasportare in un amore complicato, ma ricco di emozioni
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Ed eccola la recensione di oggi. Il libro volume unico della Munsee series di Paola Serra.
Lo so, come al solito ci metto una vita per buttare giù una recensione, ma alla fine ce l’ho fatta!
Questa serie è stata unita in un unico libro, poiché era già stata pubblicata in vari volumi.
Mi è piaciuta? Ni! Nel senso che ci sono state molte cose che non mi hanno fatto appassionare alla storia e in più il tutto è condito da un’evidente mancanza di editing.
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Ma parliamo del libro.
Ci troviamo in Wyoming, dove Noah ritorna per l’estate nel suo vecchio paese. E’ lì perché forse è l’unico che potrebbe aiutare la sua amica d’infanzia Beck, che sta vivendo un periodo nero della sua vita.
Chiaramente quando la rivede, Beck è un’altra persona. Non è più quella ragazzina libera e felice, con cui giocava tra le praterie. Ora si è trasformata in una donna con lo sguardo tagliente e schivo e che ha messo intorno a lei un muro di ostilità.
Noah, cercherà in ogni modo, di scalfire quella reticenza da parte di Beck e nel farlo i suoi sentimenti cambieranno, facendogli capire che quella che ha davanti non è solo la bambina con cui giocava da ragazzino, ma molto di più.
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Chiaramente questo è solo l’inizio di una storia davvero lunga poiché, essendo due libri in uno, succedono diverse cose che fanno andare in varie direzioni i personaggi.
I protagonisti sono due parti della stessa mela. Cresciuti insieme hanno sempre vissuto l’uno con l’altro, fino al trasferimento di Noah a New York.
Beck ci viene introdotta come un personaggio schivo, arrabbiato con il mondo ed inavvicinabile, ma tutto questo è sintomo di una forte sofferenza. Tutte le persone che ha amato, l’hanno abbandonata, facendola sprofondare nello sconforto.
Noah è un ragazzo che prende in mano le redini della storia. Cerca sempre di trovare una soluzione senza farsi abbattere da niente e da nessuno, seppur crolli di tanto in tanto.
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La storia di per se è anche buona, ma come ho detto prima, la mancanza di editing mi ha fatto perdere quella magia nella lettura.
Molti punti sono di troppo e ci sono capitoli che potevano tranquillamente essere tagliati o inglobati in altri. In più non ho apprezzato i capitoli aggiuntivi ( non dal punto di vista dei nostri protagonisti ) di altri personaggi, che raccontano le loro vicende e che non aiutano ad immergersi nella storia al 100%. Insomma, tutto questo rende la storia davvero pesante e per niente immersiva come dovrebbe, difatti non sono riuscita ad empatizzare con nessuno dei protagonisti.
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Quello che ho apprezzato però è stata la parte “ludica” del libro. Beck è una campionessa di gare equestri, che riprende a frequentare quando riesce a superare un peso che si porta dentro. Quella parte del libro mi è piaciuta molto. Ho trovato interessante seguire la protagonista nelle sue gare e soprattutto immergersi delle sue emozioni durante una gara.
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Insomma, ad ogni molto, la penna di Paola non è male anzi credo che abbia un buon potenziale come scrittrice, ma una storia ha bisogno di essere snellita da frasi e pensieri di troppo per essere accattivante per il lettore.
Ve lo consiglio se amate le storie complesse e i second chance, se però cercate una storia con un editing perfetto, beh! questo non è il libro che fa per voi.
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