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Anno nuovo, vita nuova, si dice. E Valentina ha preso il proverbio alla lettera: si è licenziata, si è data al decluttering selvaggio del suo appartamento, ha deciso di diventare vegana e soprattutto si è liberata di un fidanzato tossico. Nella frenesia di un’esistenza più ecosostenibile, ha anche affittato su Airbnb la stanza degli ospiti ed è così che in casa sua piomba Riccardo, un musicista tatuato con insospettabili capacità culinarie e un talento originale: scappare dall’amore. Profondamente diversi l’una dall’altro, Valentina e Riccardo si imbarcano in una convivenza forzata che li trasforma da estranei incompatibili a complici affiatati finché il passato e i segreti di entrambi arrivano a rompere l’idillio. A quel punto, il loro cuore cercherà la fuga o alla fine si renderà conto che vale la pena restare?
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Ed ecco qui la recensione del romanzo breve di Lea Landucci “Scappacuore” ( o almeno per me che sbaglio quasi sempre il titolo “Spaccacuore” come la canzone di Bersani, Appost! ).
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Questo piccolo romanzo è un concentrato delle sperimentazioni della signora Landucci e devo dire che l’ho trovato davvero spassoso.
La storia si svolge completamente nelle quattro mura di casa della protagonista, Valentina. La ragazza decide di cambiare vita diventando vegetariana, abbandonando il lavoro ed eliminando le cose in l’eccesso. Per ottemperare alla mancanza di denaro decide di fittare una delle sue stanze vuote, per un mese, ad un ragazzo, ovvero Riccardo, un musicista che entra prepotentemente nella vita della protagonista.
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La convivenza sarà davvero estrema da tutti e due i lati, perché Valentina cambia idea, sul fatto di affittare la stanza ad un perfetto sconosciuto, quasi ogni giorno.
La cosa che mi ha fatto appassionare al libro e principalmente alla storia è il fatto che lo stile durante il racconto cambia. Se all’inizio ci troviamo ad avere a che fare con una storia divertente e frizzante, piano piano inizia ad esserci un cambiamento, questo ovviamente non varia la “frizzantezza” ma, gli argomenti, iniziano a cambiare e dalla leggerezza a cui siamo stati abituati all’inizio, la Landucci, stravolge questa nostra certezza portandoci a riflettere su alcuni avvenimenti nella vita dei protagonisti.
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L’idea di racchiudere tutta la storia nella casa di Valentina, senza farci uscire fuori da questa, è quello che serve per far entrare il lettore in una sorta bolla. In questo libro siamo un po’ i voyeur o gli spettatori di uno spettacolo teatrale, osserviamo le vicende dei protagonisti. Li guardiamo mentre commettono errori, mentre si innamorano, mentre litigano, psicanalizzandoli con occhio critico e facendoci noi stessi un’idea personale.
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Mi è sembrato un “Carnage” di Polanski ( ovviamente meno esasperato ) scritto su carta e questa cosa mi è piaciuta molto.
I due protagonisti sono completamente gli opposti, ma entrambi hanno qualcosa che li tormenta e proprio questi tormenti usciranno fuori durante la storia.
Un’altra cosa che ho apprezzato molto è il fatto che Riccardo e Valentina non siano descritti come bellissimi e stupendi, ma normali. Due persone con cui possiamo entrare in empatia.
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Insomma, non è il classico libro rosa, anzi diciamolo proprio chiaro e tondo, lo è ma non lo è … quindi se volete farvi un’idea vi consiglio di acquistarlo e farmi sapere cosa ne pensate o qui sul blog o sulla mia pagina instagram.
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